Piazzale Fedro

Edificio residenziale, Parma, 2004

Il progetto sperimenta un rapporto, di contiguità e di contrasto, tra il sistema pilastrato e la superficie muraria, ove il primo disegna il perimetro della costruzione, ed afferma, quale norma, la reiterazione del medesimo modulo che muta raddoppiandosi in prossimità dell’angolo del fabbricato. La regola della struttura verticale resiste perentoria, scandendo l’ordine delle campiture sempre uguali, mentre il muro di tamponamento tra le strutture persegue un’omogeneità materica sugli angoli con i pilastri, e, al contrario sulle facciate da questi si allontana, per alternare piani sfalsati.
La contrapposizione tra la ripetuta struttura pilastrata, rivestita in laterizio scuro e l’apparato murario arretrato, dai colori compositi, che nel dispiegarsi disegna logge, vuole affermare la relazione tra la severa misura geometrica, e la fragilità di quella parte interna dai tratti squillanti. Il cornicione, infine, una linea orizzontale di un lucido verde acqua, diviene la misura di questa variazione con alcuni dei pilastri che si interrompono lì dove l’arretramento murario li ha resi ormai distanti dai tamponamenti e, quindi, distaccati dal sistema costruttivo originario. Si modula una sequenza di arretramenti estesi sino alla copertura che, alleggerita, rivela contro il cielo, il disegno frammentato della propria struttura metallica.

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