Casa a Langhirano
Edificio residenziale, Langhirano, 1971-1974
Dopo aver sperimentato l’uso della pietra nella casa di Casarola (di Attilio B.) ho dato inizio alla costruzione analoga della villa per giovani sposi, a Langhirano. La nuova realizzazione, costruita con la pietra del torrente Parma, (antistante l’area di proprietà), presenta tre piani fuori terra coronati da un’altana belvedere, aperta sulla veduta della millenaria Badia Cavana. I setti murari squadrati s’intrecciano con spessori che mutano rastremandosi verso l’alto, così come dettato dalle illustrazioni magiche delle tavole tecniche della fine del sec. XIX. Il progetto realizzato si coniuga al piacere di sperimentare il comporre per figure geometriche note, all’antica, traducendole nei paradigmi retorici dell’allitterazione, dell’auto citazione, della raffigurazione sorgiva di quei temi canonici dell’architetto che si mutano, in progetto dopo progetto, e che, da uno schema sperimentato di figure ortogonali, creano l’assieme strutturato e strutturale, in pietra, di una scrittura architettonica affinata dai rapporti di contiguità con i luoghi e la loro storia. Questo tema espressivo non poteva non affascinare Bernardo B. che, nei suoi viaggi verso Casarola, osserva la residenza castellana crescere nel cantiere, per poi, in corso d’opera, coglierne e ritrarne le possibilità espressive dello svolgersi di una vita doviziosa. Da riprendere, con la macchina da presa per interagire nell’arruffata vicenda di una storia italiana: “La tragedia di un uomo ridicolo”. E’ così che l’immagine della casa-castello di Langhirano, diventa l’emblema del film, quale espressione incantata del significato di una storia borghese, oscura e irrisolta, in cui virtù, malizia, beffa e casualità tracciano la strada scoscesa, in un presente fosco, dei “castellani del formaggio”, marchiando, con timbro a fuoco, le aspirazioni dei personaggi della vicenda, protagonisti di avvenimenti sempre al di sotto delle loro stesse aspettative, ritenendosi, peraltro, superiori alla realtà e pertanto appaiono, come dice il titolo del dramma,“ridicoli”.