Villa Medesano

Edificio residenziale, Cella di Noceto, 1973

Le ragioni del progetto ove si elencano gli elementi permanenti dei criteri d’intervento, della Casa Ceci, si confrontano per analogia con la villa agreste (non esplicitata nel Decameron) e interferiscono, a salto di poco tempo, più realisticamente, nell’Albergaccio della casa del Macchiavelli, a riscontro di funzioni complesse legate al mutare di condizioni in una tipologia, abitativa, che permane nel tempo. Questo criterio è tanto più vero quando il progetto viene assegnato, a pieno titolo, alla corresponsione di un architetto giunto all’acme delle proprie sperimentazioni (anche se ciò, al momento, tutto ciò gli sfugge). Ne consegue il progettar facile e felice, che appare sul foglio di carta mediante salvifiche semplificazioni grafiche che inventando regole e introducono rimandi culturali di remote conoscenze acquisite ed espresse dalla matita volte a storie e a letture remote che, nobilitate, guidano, nel progetto, a ciò che detta dentro.
Tutto ciò nell’assenza della proprietà (delegata felicemente alla consorte) ma nella permanenza, per l’architetto, del Segretario Niccolò nelle lettere al Vettori che guidano il progetto all’interno di tipologie mai descritte dal Boccaccio che pure si esplicitano nella sua casa avita in quel di Certaldo. Altre coniugazioni rimandano a cose viste, direi calpestate e conquistate quotidianamente, qual è il selciato ove si evidenziano tessiture in cotto che costruiscono del San Giovanni della nostra città, le alternate tracce lapidee, poi, analogamente congiunte da tappeti erbosi laddove l’intercolumnio cede alla fragilità del tempo e al passo invocato nei panni curiali della proprietà. Aulica è la definizione degli spazi interni ed esterni: la navata centrale, con l’abside e il pulpito contrapposti. I due chiostri, uno reale e l’altro virtuale; una cripta a segnare un dislivello che cita la gradazione di spazi claustrali che connettono le nuove fabbriche, la torre del figlio, alle preesistenze. E viceversa. Recuperando la citazione quale strumento di intrecci retorici in cerca di poesia…